mercoledì 23 gennaio 2013

Sereni e contenti di se stessi



"L'importante sarebbe riuscire ad arrivare sino alla fine sereni e contenti di se stessi, ma questo non dipende dai chilometri percorsi o da quanto mondo si e' visto: e' una grazia interna che ci fa fare i passi giusti e ci fa invecchiare senza troppi rancori e invide mal sopite".


Paolo Crepet, Elogio dell'amicizia

lunedì 14 gennaio 2013

Un amore lucido e attivo



"Se gli uomini si odieranno, non si potra' fare nulla. Saremo tutti vittime degli odi. Ci uccideremo tutti nelle guerre che non desideriamo e di cui non siamo responsabili. Ci agiteranno davanti agli occhi una bandiera, ci riempiranno le orecchie di parole.

E per che cosa, in definitiva? Per creare la semente di una nuova guerra, per creare nuovi odi, per creare nuove bandiere e nuove parole. E' per questo che viviamo? Per fare figli e gettarli nella fornace? Per costruire citta' e raderle al suolo?

Per desiderare la pace e avere la guerra?

- E l'amore sara' la soluzione a tutto questo? - domando' Abel, sorridendo con una tristezza in cui c'era una punta di ironia.

- Non lo so. E' l'unica cosa che ancora non si e' sperimentata...

- E arriveremo in tempo?

- Forse. Se quelli che soffrono si convincessero che e' questa la verita', forse saremmo in tempo... - S'interruppe, come se una preoccupazione assalisse il suo spirito: - Ma non dimentichi, Abel!... Amare di un amore lucido e attivo!

Che l'attivita' non faccia dimenticare la lucidita', che l'attivita' non porti a commettere bassezze come quelle che commettono coloro che vogliono il disamore tra gli uomini! Attivo, si', ma lucido. E lucido su tutto!


Jose' Saramago, Lucernario

lunedì 7 gennaio 2013

Tranquillita' (reprise)



"E' l'amore", penso' Abel.

"E' l'amore che da' questa tranquillita'. questa pace a tutti e due". E bruscamente gli pervase il cuore un desiderio violento di amare, di concedersi, di vedere nell'aridita' della sua vita il fiore rosso dell'amore.


Jose' Saramago, Lucernario

domenica 6 gennaio 2013

Tranquillita'



"Pensava di avere il dovere di dichiararsi soddisfatto di cio' che la vita gli aveva dato, che altri erano meno fortunati eppure vivevano contenti. Ma il paragone non gli procurava tranquillita'. Ne' del resto sapeva cosa fosse e dove si trovasse cio' che gli avrebbe arrecato la tranquillita'.

Cosi' come non sapeva se una tale tranquillita' esistesse da qualche parte. Quel che sapeva, per esperienza di anni, e' che lui non l'aveva. E sapeva anche che la desiderava, come il naufrago un legno cui aggrapparsi, come la semente il sole".


Jose' Saramago, Lucernario